lunedì 6 ottobre 2008

ABRUZZO



Questa Regione comprende l’Appennino Abruzzese che è composto dai Monti della Laga, dal Gran Sasso e dalla Maiella. Più spostati nel centro ci sono il Monte Velino e Monti della Meta. Nella parte più a ovest sono compresi i Monti Simbruini e il gruppo del Monte Cornacchia. Una caratteristica di rilievo è data dalle grandi conche pianeggianti come la Conca Aquilana, la Conca del Sulmona e la Conca del Fucino: furono tutte dei laghi nel tempo scomparsi. La Conca del Fucino è stata l’unica ad essere stata creata artificialmente.
Per circa 120 km il litorale costiero si estende con una pianura lineare, fermata per un solo tratto dal promontorio della Punta della Penna, dove ci sono delle alte costiere rocciose che spiovono sul mare. La costa è molto fertile e ben coltivata. La Regione è prevalentemente montuosa e collinosa, fino a scendere a est dove troviamo la fascia pianeggiante della costa. Gli Appennini sono ricoperti da desolati prati e da boschi con poca vegetazione. Il paesaggio collinare cambia, dando vita a verdi distese e a ricchi corsi d’acqua. Ulteriore panorama è quello dato dalla zona costiera dove si ha nella parte interna a soli cinquanta chilometri, il paesaggio Appenninico.

giovedì 2 ottobre 2008

IL LAZIO



Il territorio è prevalentemente montuoso e collinoso, mentre le pianure si trovano in prossimità dei litorali costieri. Nella parte orientale troviamo una modesta sezione di Appennino, che incastra le zone di confine con l’Umbria, le Marche e gli Abruzzi. Sorgono in questo territorio i bassi e isolati Monti Sabini e i Monti Reatini nei quali sorge il monte più alto: il Terminillo con i suoi 2213 m. Costeggiando il confine con gli Abruzzi, troviamo i Monti Simbruini e i Monti Ernici caratterizzati dalla loro siccità e scarsa vegetazione. Tra gli Ernici e i monti del Preappennino, si trova la valle della Ciociaria, zona molto fertile dove passano i fiumi Liri e Sacco. La zona settentrionale della Regione, tra il Tevere e la costa, è occupata da un serie di monti che sono: i Monti Cimini, i Monti Volsini e i Monti Sabatini. Tutti questi gruppi montuosi sono molto vecchi, di origine vulcanica e non superano quasi mai i 1000 m. Nei crateri non più attivi si sono formati dei laghi. Queste zone sono molto fertili e ben coltivate, in particolare a vigneti. Nella parte meridionale ci sono i Monti Lepini, i Monti Ausoni e i Monti Aurunci, le cui creste sono corrose, aride e solcate da forti frane, perchè trattasi di antichi monti. Lungo tutta la costa si trova la parte pianeggiante del territorio laziale. A nord, nella pianura più ampia, troviamo la Maremma laziale che poi continua con quella Toscana; nella zona centrale c’è la Campagna Romana dove passa il Tevere; infine a sud l’Agro Pontino, chiamato anche Paludi Pontine per alcune zone ancora acquitrinose dopo la bonifica del 1930 e 1940. Queste zone pianeggianti molto tempo fa erano delle paludi che poi nel tempo vennero bonificate e che oggi sono coltivate e suddivise in poderi. La costa è molto regolare, bassa e sabbiosa. Vi sono alcune sporgenze come il Capo Linaro, il Delta del Tevere, il Capo Circeo e il Promontorio di Anzio e di Gaeta dove si trova l’omonimo porto. Di fronte al porto di Gaeta, troviamo l’Arcipelago Pontino costituito da sei isolette tutte di origine vulcanica, anche se dei vulcani poco ricordano vista l’azione incisiva delle onde del mare. La principale è quella di Ponza.

mercoledì 1 ottobre 2008

UMBRIA


La maggior catena montuosa dell’Umbria è data dall’Appennino Umbro-Marchigiano, situato al confine con le Marche. La distesa dell’Appennino si estende dal valico della Bocca Trabaria a Forca Capine fino al salire ai Monti Sibillini, nei quali troviamo la vetta più alta che è il Monte Vettore con i suoi 2478 m.; scendendo verso la conca del Lago Trasimeno e la valle del Tevere si trovano pareti più ripide e cime molto arrotondate. Oltre il Tevere, parallele ai monti dell’Antiappennino tosco e laziale, si trovano altre catene montuose meno importanti e non molto alte che limitano il confine di sud e sud-est. Tra le alture appenniniche e quelle antiappenniniche, troviamo numerosi bacini più o meno grandi, quasi pianeggianti. Le principali zone pianeggianti sono la valle del Tevere chiamata Val Tiberina e la Valle Umbra, attraversata dai fiumi Topino, Clitunno e Chiascio. La valle della zona del Tevere nasce molto stretta e sconnessa, ma dopo Perugia si regolarizza e si estende in ampi prati verdi. Le altre zone pianeggianti più importanti sono le conche di Cascia, Norcia, Gubbio, Terni e Gualdo Tadino. Queste zone sono molto fertili e sono circondate da colline. Nel passato queste conche erano dei laghi Immerso nelle montagne dell’Appennino Umbro-Marchigiano troviamo il territorio prevalentemente collinoso e verdeggiante dell’Umbria. Tutta la zona si presenta con un susseguirsi di larghe valli irregolari che compongono un verde panorama ondulato; per questo motivo viene chiamata ‘Umbria verde’.

lunedì 29 settembre 2008

LA REPUBLICA DI SAN MARINO


La città di San Marino, è la capitale che si estende per 7,09 km² e conta 4.493 residenti (stime 2003). È la terza città del Paese, dopo Borgo Maggiore e Dogana, frazione di Serravalle ed anche il capoluogo del castello omonimo, che comprende anche alcune frazioni tra cui Murata. Confina con i castelli di Acquaviva, Borgo Maggiore, Fiorentino e Chiesanuova e con il comune italiano di San Leo (PU). Il suo borgo resta arroccato in cima al Monte Titano e supera tutti gli altri in altezza sulla superficie del mare (più di 700 metri). E' il nucleo residenziale più antico, non a caso raccoglie le sedi istituzionali del Consiglio Grande e Generale e del Governo (Palazzo Pubblico), e delle segreterie di Stato. Non solo, il suo borgo, accessibile da quattro "porte", racchiude i monumenti e i luoghi di interesse più importanti del Titano: le tre "penne", ovvero le torri medievali, simbolo di San Marino, la Basilica del Santo che conserva le reliquie di colui che ha fondato il Paese, il Monastero di Santa Chiara, la Porta e la Chiesa di San Francesco, la contrada Ombrelli e la piazzetta del Titano. Infine spicca Piazza della Libertà, dove si trova Palazzo Pubblico e una terrazza panoramica d'eccezione.

sabato 27 settembre 2008

MARCHE




Le Marche sono attraversate dall’Appennino Umbro-Marchigiano, dove viene separato a Forca Capine, dall’Appennino Tosco-Emiliano. Nel territorio settentrionale le cime più alte non superano i 2000 m, ma scendendo verso sud troviamo la catena dei Monti Sibillini, con il Monte Vettore che è vetta più alta della Regione (2478 m.). Il paesaggio desolato si presenta con distese montuose spoglie di vegetazione, dove spuntano le nude rocce calcaree, insieme a piccole zone di cespugli, interrotte da qualche bosco. La zona collinare forma una fascia territoriale larga dai 20 a 30 km dalla costa. L’altezza delle colline si aggira intorno ai 400 m a causa dell’acqua che per anni ha corroso le rocce calcaree e argillose delle montagne; spesso troviamo delle zone con frequenti dislivelli irregolari e piccole valli sparse.
Vista di Castigliano (Ascoli Piceno), costruito su un colle nella Valle del Tesino
Nell’Appennino troviamo molti valichi che permettono il passaggio all’Umbria. I più importanti sono il Passo della Scheggia, la Bocca Serriola, il Fossato di Vico e il Colfiorito. Il litorale adriatico bagna la costa per circa 170 km; si presenta in un panorama piatto e rettilineo, con le spiagge sabbiose e ciottolate. L’unico punto dove è interrotta, è quello del promontorio del Monte Conero (572 m.). In questo punto della costa si è formato un piccolo golfo, nel quale si è sviluppato il porto di Ancona.

venerdì 26 settembre 2008

TOSCANA


Solo con qualche cima, l’Appennino Tosco-Emiliano supera i 2000 metri (Monte Cimone, Monte Cusna). Nella parte più a nord dell’Arno, l’Appennino racchiude una zona montuosa formata da montagne più alte: le Alpi Apuane e la catena del Pratomagno. Tra l’Appennino e la costa troviamo l’Antiappennino con montagne isolate e più basse; ricordiamo le Colline del Chianti, le Colline Metallifere, l’Argentario e il Massiccio del Monte Amiata, dove si trova un antico vulcano spento. I valichi sono importanti perché favoriscono le comunicazioni tra la Pianura Padana, l’Italia Centrale e il versante tirrenico. I più importanti sono: il Passo della Cisa, che collega Massa Carrara a La Spezia, il Passo dell’Abetone tra Pistoia e Modena, il Passo della Futa e di Raticosa che collegano Firenze a Bologna e il Passo dei Mandrioli che collega la Toscana Orientale alla Romagna. Le coste sono basse, uniformi e sabbiose nella zona settentrionale e dal Promontorio di Piombino fino al Lazio; mentre tra Livorno e il Promontorio di Piombino sono alte e rocciose. Al largo delle coste toscane ci sono delle isole che compongono l’Arcipelago Toscano. Le più importanti sono: la Gorgona, Capraia, l’Isola d’Elba, Pianosa, Montecristo, l’Isola del Giglio e l’Isola di Giannuti. Le pianure non molto estese, sono fertili e intensamente popolate. Le principali sono: il Valdarno Superiore, il Valdarno Inferiore, la Versilia, le Alpi Apuane e la Maremma un tempo zona paludosa ed ora bonificata.

giovedì 25 settembre 2008

EMILIA ROMAGNA


Nella parte meridionale della Regione ci sono le montagne appenniniche, non molto alte, formate da rocce friabili e facilmente erose dalle acque, con frequenti frane e fitti solchi nella roccia. Il tratto dell’Appennino Ligure confina con il Monte Maggioresca (1799 m.). L’Appennino Tosco-Emiliano si vede come un’appassita catena montuosa, nella quale partono moltissimi solchi e insenature in direzione del Po. Le cime più importanti sono il Monte Cimone e il Monte Cusna che superano di poco i 2000 m. Le varie sezione di Appennino prendono il nome delle provincie confinanti, come l’Appennino Piacentino, Parmense, Reggiano Modenese, Bolognese, Romagnolo. Alcuni valichi congiungono l’Emilia Romagna con la Toscana e la Liguria. Tra quelli toscani ricordiamo il Passo della Cisa, il Passo Cerretto, il Passo dell’Abetone, il Passo della Futa ; il più importante passo che porta in Liguria è Passo di Cento Croci. La pianura, è formata dalla parte meridionale della Pianura Padana. Da ovest verso est la pianura va allargandosi sempre più, fino ad arrivare alla costa adriatica con una larghezza maggiore di quella lombardo-veneta. Le terre di questa pianura sono molto fertili. La conformazione della Regione si presenta divisa un due sezioni completamente differenti l’una dall’altra: la prima, situata nella parte meridionale della Regione, è tutta montuosa e collinosa; la seconda, quella settentrionale, è tutta pianeggiante. La montagna è caratterizzata da un senso di abbandono e solitudine, mettendosi in netto contrasto con la natura che invece si presenta molto abitata, ricca di varie coltivazioni, con strade piene di traffico e con diversi fiumi e canali che possono irrigare la campagna.